Break, ossa rotte

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view post Posted on 13/5/2011, 22:02
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Autolesionismo: ci arrivi quando non hai più niente da perdere o quando nessuno ha tempo da perdere con te? Farti del male: è perché non ti ami o perché vuoi soffrire allo stesso modo di chi ti ama?
“Dopotutto, la vita non è altro che una lotta contro la morte”
Jonah vorrebbe essere un super eroe. Vorrebbe essere più forte per suo fratello Jess, per riuscire a sopportare le discussioni fra i suoi genitori, più scapestrato per il video di Naomi e più in gamba per Charlotte, la sua non-ragazza. “Ciò che non ti uccide ti rende più forte”, lo capisce dopo esser sopravvissuto a un incidente stradale. Provato il brivido di sentirsi a pezzi e di rinascere diverso… decide di continuare a frantumare ogni più piccolo pezzo di sé, alla ricerca di un equilibrio che non riesce ad avere nel quotidiano. “Tu ti rompi, loro ti curano. E tu diventi più forte”
Naomi, la sua migliore amica, è sua complice in questo assurdo progetto. Filma ogni “incidente” dell’amico e si preoccupa di cercare sempre qualcosa di più estremo da fargli realizzare. Lei è la classica randagia, la ragazza che pur di avere un compagno di squadra, un amico…una famiglia, è disposta a rischiare. Di Naomi però colpiscono non la sua colorita parlantina, né tantomeno la sua stravagante visione del dolore inteso come arte…quanto i suoi silenzi, quando non sa se sfidare o proteggere Jonah. Il ragazzo non ha alternative: il fratellino Will non fa altro che piangere, Jesse sta male e i suoi sono troppo occupati a puntarsi il dito contro per accorgersi di quel disordine. Così decide di adottare un sistema metodico, misurato e devastante…quasi quanto la sconvolgente allergia alimentare del fratello, cui bada costantemente al posto dei suoi genitori che secondo lui usano Jesse solo come scusa per litigare, sembrano essere troppo impegnati a cercare di salvare un matrimonio che non esiste pregando, consultandosi con uno psicologo, facendo un altro bambino che non è amato e che per questo non la smette di piangere. Deve essere sempre attento, lucido. Non può permettersi errori perché potrebbero essere fatali. Il lavoro non basta per non pensare, i pomeriggi con Charlotte sono sempre rovinati da qualche piccola crisi di Jesse…come può non pensare alla possibilità che suo fratello cresca e baci una ragazza che potrebbe non essersi ben lavata, come può non badare ai problemi coniugali dei suoi? Come può scrollarsi di dosso questo enorme senso di responsabilità?
Trova la risposta nel dolore, si lascia morire poco alla volta, si annulla piano piano. Non cerca delle attenzioni, bensì un modo per dare senso al tempo, un tempo tiranno che lo spaventa e che lo distrugge non solo fisicamente, ma soprattutto moralmente.
E’ un libro molto originale, che fa riflettere su una realtà troppo poco conosciuta. Ti apre gli occhi e cerca di farti capire dove sono gli errori, perché vengono commessi e come bisogna evitarli. Ti fa capire che il mondo è fatto di tanti punti di vista e che è importante conoscerli all’interno di una famiglia. Ti spinge a migliorare il dialogo, ad aprirti al mondo…ti fa accettare per quello che sei.
Ve lo consiglio :)
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