stima di sè

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.-kikka-.
view post Posted on 2/4/2007, 17:09




STIMA DI SE' E BENESSERE
La stima di sé riguarda i sentimenti che ciascuno ha nei confronti di se stesso, il modo in cui si vede, si giudica e si attribuisce valore. Avere alta o bassa autostima si riflette su tre importanti aspetti della vita: il proprio modo di presentarsi agli altri, il passare dal pensiero all'azione per poter realizzare i propri obiettivi e infine il modo di reagire a successi e insuccessi. Ma è possibile delineare strategie per mantenere o incrementare la stima di sé in questi tre ambiti e favorire un maggior benessere a livello personale e sociale?
Campbell e Feher (1990) hanno trovato, che le persone con un'elevata stima di sé si presentano agli altri utilizzando in prevalenza aggettivi positivi, mentre quelle con una bassa stima di sé utilizzano in prevalenza aggettivi negativi suscitando in tal modo nei propri interlocutori immagini poco favorevoli.

Baumgardner (1990) ha trovato che le persone con bassa autostima in genere impiegano più tempo degli altri nel parlare di sé, a volte lo fanno con un certo imbarazzo e non sempre riescono convincenti quando si tratta di descrivere qualità effettivamente possedute.


Da questo punto di vista risulta chiaro come avere una bassa stima di sé possa rivelarsi uno svantaggio in tutte quelle circostanze in cui ci si deve presentare agli altri, ad esempio nel caso di un colloquio di lavoro o quando si entra in contatto con persone nuove che potrebbero diventare amici, colleghi, o anche partner.
Inoltre, si è anche visto che persone che dubitano del proprio valore sono anche più propense a modificare il loro pensiero in funzione dell'ambiente in cui si trovano e dell'interlocutore che hanno davanti, e difficilmente si sbilanceranno, come invece fanno le persone con un'alta stima di sé, nell'affermare il proprio punto di vista.
In questo senso, il rischio che corrono le persone con una bassa autostima è quello di far prevalere il bisogno di essere accettati su un altro dei bisogni fondamentali dell'uomo che è quello di realizzarsi, obiettivo che viene raggiunto anche attraverso l'esprimere con sicurezza il proprio punto di vista e il proprio valore.
Occorre tuttavia sottolineare una distinzione: avere una buona stima di sé non significa farsi valere a scapito degli altri, o arrivare ad assomigliare e essere qualificati come degli "spacconi", ma essere consapevoli del proprio valore, del diritto che ciascuno ha, nel rispetto degli altri, di realizzare se stesso e di avere un proprio posto nel mondo.
Da questo punto di vista, è chiaro che più ci si stima e ci si vuole bene, meglio si agisce, quindi, più facilmente si decide il da farsi, si ha fiducia nelle proprie capacità e si raggiungono i propri obiettivi.
In effetti, i soggetti con una bassa autostima faticano a prendere decisioni e spesso le rimandano: di fronte a più alternative tergiversano, a volte si bloccano o fanno decidere ad altri.
Questo succede non tanto perché le persone abbiano una cattiva volontà o perché non siano effettivamente in grado di compiere una buona scelta, ma semplicemente perché, non sentendosi sufficientemente sicure del proprio valore e delle proprie qualità, evitano di scegliere e agire per un eccessivo timore di sbagliare.
In questo senso, il rischio che si corre è quello di lasciarsi troppo influenzare dall'ambiente (genitori, amici, compagnie) sia per le banali scelte quotidiane sia, in casi estremi, anche per le decisioni che riguardano aspetti importanti della propria vita quali ad esempio gli studi da intraprendere, verso quale professione orientarsi, con chi vivere e così via.
Avere una buona stima di sé è importante non solo per decidere con maggiore facilità, ma anche per costruirsi degli obiettivi ed essere perseveranti nel raggiungerli investendo in essi le proprie risorse personali.
 
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