| L'anoressia inversa, novità USA sui disturbi alimentari.
L'anoressia è una malattia che colpisce circa lo 0,5% dei giovani (tra cui il 90% ragazze). La caratteristica di questa malattia è l'eccessiva perdita di peso, attraverso diete drastiche, vomito volontario, abuso di diuretici, di lassativi e di farmaci anoressizzanti. I soggetti anoressici sentono un forte bisogno di affermare la propria personalità, ma lo fanno in maniera negativa, autodistruggendosi. Attraverso il rifiuto di cibo è come se volessero dimostrare di poter fare a meno di tutto compreso l'affetto. Controllare il proprio corpo, per questi soggetti significa controllare l'ansia e l'ambiente che li circonda, di cui hanno paura. Nelle ragazze si possono trovare problemi familiari, padri estranei alla vita delle figlie e madri possessive, che inducono nelle figlie un forte senso di dipendenza. Le ragazze inoltre, temono l'apparire di quei segni corporei che segnalano l'identità femminile (seno, curve, ciclo mestruale), forse per la paura di diventare adulte.
L'anoressia comunque non colpisce solo le femmine, ma anche i maschi. Si è visto che il periodo di insorgenza nei ragazzi è durante l'adolescenza, nel momento in cui i giovani si pongono di fronte al problema di come strutturare la propria identità di adulti. Nei maschi l'anoressia è legata a problemi dell'identità di genere. Herzog trovò che i pazienti anoressici maschi sperimentano isolamento sessuale, inattività sessuale e conflitti omosessuali. L'omosessualità sembra essere un fattore determinante, infatti quasi il 50% dei soggetti anoressici dichiara di essere incerto circa la propria identità sessuale.
Dopo quanto detto sopra è normale attendersi che quando si parla di anoressia si pensa subito a ragazze (o raggazzi) molto magre, che nonostante abbiano un corpo scheletrico fanno di tutto per dimagrire. Negli Usa però si sta diffondendo un nuovo tipo di disturbo alimentare, che viene chiamato "anoressia inversa". Viene definita così in quanto si manifesta con il meccanismo contrario a quella classica, invece di vedersi troppo grassi ci si sente troppo gracili. Questo disturbo si manifesta principalmente nei maschi che nelle femmine, consiste nell'ossessione di vedersi troppo gracili e mingherlini. I ragazzi colpiti da questo disturbo invece che sfogare il proprio disagio sul cibo, lo fanno sugli attrezzi da palestra. Questi soggetti arrivano ad isolarsi e a rifiutare la vita sociale per timore di non essere abbastanza muscolosi. Ad esserne colpiti sono soprattutto i giovani, patiti delle palestre, che nonostante hanno già un forma fisica muscolosa si sottopongono ad estenuanti allenamenti in palestra, a diete ferree e iperproteiche e nei casi più gravi all'uso di sostanza dopanti come gli anabolizzanti e gli steroidi. Lo scopo è quello di massimizzare la massa muscolare e far diminuire il più possibile il grasso sotto la pelle.
Si calcola che circa l'1% di quelli che praticano body building soffrano di anoressia inversa. Essendo questo disturbo collegato alla moda delle palestre non è ancora stato particolarmente studiato. Il primo studioso a descrivere la malattia è stato lo statunitense Harrison Hope, il quale descrive le persone colpite come persone che ricorrono a metodi compensatori per perdere grasso e potenziare i muscoli fino ad arrivare all'uso di sostanze dopanti. Nel frattempo evitano qualsiasi occasione sociale e rifiutano persino di mettersi in costume da bagno. I ragazzi affetti da questo disturbo non riconoscono di aver raggiunto uno stato patologico, come per l'anoressia "classica", e cominciano a rendersene conto quando hanno problemi di salute. Si rivolgono al medico quando il proprio corpo non è più in grado di sopportare l'assunzione di anabolizzanti.
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